A pochi chilometri da Reggio Emilia, dove la pianura padana comincia a corrugarsi a sud verso l’Appennino, tra i Fiumi Crostolo e Tresinaro è il territorio di Albinea, piccolo comune inserito nel verde collinare pieno di bellezze paesaggistiche naturali a cui si somma un nutrito patrimonio storico-culturale. Il clima è particolarmente mite, e consente la presenza di boschi di latifoglie e lo sviluppo di piante come l’ulivo, il leccio e la quercia. In una Guida del Touring Club tedesco e nelle “Vie d‘Italia” del 1903, il Bedeker e il Berarelli definirono “le più belle colline d’Italia” quelle di Albinea. Da alcuni anni, inoltre, il Comune di Albinea è inserito nell’elenco delle “località turistiche e città d’Arte” della Regione Emilia Romagna, vedendosi così riconosciuto il consistente patrimonio di beni di particolare rilievo storico-architettonico e archeologico.
Ovunque si volga lo sguardo si può cogliere la consistenza di una terra generosa, l’incessante attività agricola che ancora oggi rappresenta una delle forme produttive più attive. A fianco, il lato nobile di Albinea, eletto dalle famiglie signorili come luogo tranquillo di residenza e di villeggiatura. Ne sono testimonianza le tante ville storiche sparse sulla collina o nella prima pianura come Villa Tarabini, ora entrata a far parte del Patrimonio Comunale e sede della prima Acetaia Comunale della provincia reggiana. O il Castello di Borzano, suggestivo insediamento rupestre e culla della famiglia Manfredi, ancora oggi oggetto di scavi archeologici sotto l’egida della Soprintendenza Archeologica di Bologna.
Forte è la presenza di edifici religiosi, con chiese distribuite in ogni borgo, tra cui si ricorda quella di Albinea, dove nel 1517 Antonio Allegri detto il Correggio dipinse una Madonna. Oggi la chiesa ospita una copia del quadro, andato poi perduto.
Una fitta rete di piste ciclabili consente l’attraversamento dell’intero territorio, per abbracciare con lo sguardo un paesaggio di indiscutibile bellezza che aggiunge, alle ricchezze naturali, quel che resta del passaggio di antiche civiltà.
La storia produttiva narra di una terra fertile e di un legame forte con le sue genti, testimonia l’abbondanza di una ricca produzione agricola. A vista d’occhio si perdono i dorati campi di grano, i dolci pendii sono merlettati di ordinati filari di vite, promessa di buon vino e di prosperità. Albinea è terra enologica per naturale vocazione, già nell’antichità vitigni selvatici crescevano rigogliosi sulle colline. Oggi l’attività antropica ha fatto dell’enologia un argomento di culto inscindibile dalla storia e dalla tradizione che permea l’intero territorio.